« Gli esseri umani, per lo più, avvertono confusamente che qualcosa in
loro reclama un nutrimento che le attività della vita quotidiana non
possono fornire loro. Perciò leggono, oppure vanno al cinema, a teatro,
ai concerti o nei musei per trovare quei nutrimenti di cui hanno
bisogno. Ma se al contempo non faranno lo sforzo di cercarli anche in se
stessi, sulle vette dell'anima e dello spirito, proveranno sempre
un'insoddisfazione, un vuoto. Sì, perché anche i più grandi artisti sono
limitati nei loro mezzi di espressione, non hanno la possibilità di
tradurre esattamente tutto ciò che vedono, odono o percepiscono nei loro
momenti di ispirazione.