mercoledì 31 dicembre 2014

❊ ~ **Winter Blessings**❊ ~Avvenire - di luce e di gioia che stiamo costruendo / Future of light and joy - that we are building / Zukunft des Lichts und der Freude - die wir im Begriff sind, zu erbauen

"Come indica il suo nome, il passato è “passato” e l’avvenire non è ancora vostro. Solo il presente vi appartiene: è tra le vostre mani come una materia, come una pasta da modellare. Avete a disposizione un minuto, un’ora, una giornata... Quel minuto, quell’ora, quella giornata vi appartengono: impegnatevi a viverli nella chiarezza. Quando, grazie ai vostri sforzi, avrete liberato lo spazio tra voi e il mondo divino, potrete dire che anche l'avvenire vi appartiene. Quell'avvenire è la gioia, è la luce.
Non lasciatevi influenzare da quelli che predicono solo difficoltà e disgrazie: costoro semplicemente non sanno cos'è veramente l'avvenire né come costruirlo. I mali rappresentano il passato, non l'avvenire. Per presentarsi, l'avvenire, ossia il vostro vero avvenire di figli e figlie di Dio, attende che abbiate finito di trarre lezioni dal passato. Quell'avvenire è in cammino: dal momento che lo state creando, voi cominciate già a viverlo."

martedì 30 dicembre 2014

❊ ~ **Winter Blessings**❊ ~ Anno (Da un) - all'altro / Year - from one to the next

"Un anno ha termine e un altro sta per iniziare... Ma prima di pensare all'anno che verrà, soffermatevi per un momento su quello che se ne va e rivolgetevi ad esso, poiché un anno è un essere vivente e potete dunque parlargli. Al momento di lasciarlo, chiedetegli di ricordarsi di voi. Essendo vivo, l'anno non rimane inattivo: ha registrato non solo le vostre azioni, ma anche i vostri desideri, i vostri sentimenti e i vostri pensieri. L'ultimo giorno, l'anno fa il suo rapporto ai Signori dei destini e vi collega al nuovo anno: sappiatelo salutare prima che se ne vada definitivamente.
Quanto all'anno nuovo, potete iniziare a prepararlo coscientemente fissandovi un obiettivo: una cattiva abitudine da perdere, una qualità da sviluppare, un progetto da realizzare per il bene di tutti. Tramite quel pensiero e quel desiderio, è come se posaste una prima pietra, e allora tutti gli spiriti benevoli della natura vi daranno il loro aiuto affinché possiate realizzare il vostro progetto. Ecco quali devono essere oggi le vostre preoccupazioni: ricevere l'anno nuovo mettendovi sotto la protezione della luce. "

lunedì 29 dicembre 2014

❊ ~ **Winter Blessings**❊ ~ Luce Senza Fine - Aïn Soph Aur, al di là della sefirah Kether

"Nell'Albero sefirotico, al di là della sefirah Kether, i kabbalisti menzionano uno spazio che hanno chiamato Aïn Soph Aur: Luce Senza Fine. Quello spazio è impenetrabile: è l'Assoluto, il Non manifesto di cui non si ha alcuna nozione e di cui Kether – in quanto Dio manifestato – è un'emanazione. La Divinità, così come i kabbalisti la comprendono, è al di là della luce e delle tenebre, al di là dei mondi creati. E per poter esprimere ancora meglio il mistero della Divinità, al di là di Aïn Soph Aur i kabbalisti hanno concepito una regione che hanno chiamato Aïn Soph: Senza Fine; e ancora al di là di Aïn Soph, Aïn: Senza. All'origine dell'universo vi è dunque una negazione. Ma quel “senza” che indica l'assenza, la mancanza, non significa tuttavia la “non esistenza”. Aïn non è il Niente, come taluni hanno immaginato il Nirvana degli induisti. Infatti, è esattamente l'inverso.

domenica 28 dicembre 2014

❊ ~ **Winter Blessings**❊ ~ Sé superiore (Il nostro) - possiede le virtù del sole

Sé superiore (Il nostro) - possiede le virtù del sole
Dare come il sole, amare come il sole... Ecco un ideale che dobbiamo sforzarci di realizzare un giorno. Ogni volta che la condotta degli esseri umani ci suscita impazienza, irritazione o scoraggiamento, abbiamo una soluzione per superarli: volgere il nostro sguardo verso il sole che da lassù continua instancabile e imperturbabile a brillare. Direte: «Ma per il sole è facile rimanere imperturbabile: è così lontano, niente può raggiungerlo». Sì, ma noi pure abbiamo qualcosa in noi stessi che rimane sempre fuori portata, ossia il nostro Sé superiore, poiché il nostro Sé superiore è nel sole.

sabato 27 dicembre 2014

❊ ~ **Christmas & Winter Blessings**❊ ~ Vita spirituale - un cammino verso la vetta

Vita spirituale - un cammino verso la vetta
Ora che vi siete impegnati sul cammino della luce, dovete proseguire instancabilmente il vostro viaggio senza domandarvi quando arriverete alla meta. L'uno dopo l'altro, gli ostacoli cedono davanti a chi non si ferma a metà strada, poiché costui ha messo in moto le potenti leggi della vita. La vita spirituale è come la scalata di un'alta montagna. Lungo quei sentieri ardui, scoscesi, è inevitabile che attraversiate momenti di debolezza e scoraggiamento, e può anche accadere che facciate una caduta, ma non è una buona ragione per fermarvi.

venerdì 26 dicembre 2014

❊ ~ **Christmas & Winter Blessings**❊ ~ Tavola (Alla) - dell'anima e dello spirito

Tavola (Alla) - dell'anima e dello spirito
Perché, dopo un momento di grande intensità spirituale, provate una tale sensazione di pienezza? Eppure, esteriormente non vi è accaduto nulla; niente è cambiato, ma voi vi sentite appagati come se vi foste nutriti, dissetati... Gli ignoranti diranno sicuramente che si tratta di un'illusione. Ma allora, quando soffrono, quando sono infelici senza una causa apparente, quei momenti di angoscia e di depressione... sono un'illusione anche quelli? Eh no, per loro sono una realtà; la sofferenza è una realtà, mentre la gioia spirituale è un'illusione. Che ragionamento!

giovedì 25 dicembre 2014

❊ ~ **Christmas & Winter Blessings**❊ ~ Natale - la nascita del Sé superiore nell'uomo

Natale - la nascita del Sé superiore nell'uomo
Ogni anno, il 25 dicembre a mezzanotte, i cristiani celebrano la nascita di Gesù. È Natale. Non esiste alcuna prova che Gesù sia nato un 25 dicembre o in inverno, e non si è del tutto certi neppure dell'anno... Ma, così come la collocazione della Pasqua, il posto che il Natale occupa sul calendario ci porta a comprendere che questa festa deve essere interpretata simbolicamente. L'inverno è la stagione in cui, nei semi che sono stati interrati, avviene un lungo lavoro di germinazione che culminerà, in primavera, nella nascita di una moltitudine di nuove esistenze.

mercoledì 24 dicembre 2014

❊ ~ **Christmas & Winter Blessings**❊ ~ Festività - loro senso iniziatico / Festivals - their initiatic meaning / Feste - ihr initiatischer Sinn

"Le festività cristiane, per la maggior parte, sono ciò che è sopravvissuto – sotto un'altra forma e con un altro significato – di antiche feste pagane legate alla vita della natura. Al loro approssimarsi si organizzano festeggiamenti: si pensa ai doni che si offriranno e si riceveranno, ai pranzi ai quali si inviteranno parenti e amici, alle decorazioni nella casa e nelle strade, ai nuovi abiti da indossare e anche ai mascheramenti. Una festa è per tutti un'interruzione benefica nella sequenza spesso monotona dei giorni.
In una Scuola iniziatica, però, noi vediamo nelle feste ben altro che semplici occasioni per organizzare banchetti, appendere decorazioni e trascorrere qualche momento piacevole. Ciascuno si sforza di captare nelle regioni sottili quelle correnti di energie che vivificheranno e rigenereranno il suo cuore e la sua anima. Inoltre ognuno sa che in quell'atmosfera di scambi gioiosi, le entità luminose vengono ad attingere alcuni elementi di cui in seguito si serviranno per proseguire il loro lavoro nel mondo. Per aiutarle in questo lavoro, ciascuno affida a quelle entità la propria gioia e tutta la ricchezza spirituale che quella festa gli procura, affinché altri possano beneficiarne. E quella gioia e quella ricchezza gli ritornano amplificate."

martedì 23 dicembre 2014

Ringraziare - poiché tutto quel che ci accade è per il nostro bene / Thanks (giving) - because everything that happens to us is for our good

"Ogni mattina, svegliandovi, fate appello prima di tutto alla gioia e all'amore. Anziché cominciare la giornata pensando ai vari compiti che vi attendono, dite: «Signore Iddio, Ti ringrazio perché sono ancora vivo, perché posso respirare, mangiare, camminare, guardare, ascoltare, pensare, amare, poiché questi sono tesori inestimabili». Poi, alzatevi gioiosamente.
E imparate a ringraziare anche per ogni seccatura della vita, perché questo è il modo migliore per neutralizzarle. Se iniziate a lamentarvi e a ribellarvi, vi sentirete sempre più oppressi. Se invece dite: «O Signore, grazie, c'è sicuramente una ragione se incontro questo ostacolo: devo avere ancora qualcosa da imparare», sentirete che a poco a poco state trasformando le vostre difficoltà in oro e in pietre preziose. Sì, è come se le ricopriste di una polvere d'oro o di cristallo: esse appariranno sotto un'altra luce. Non c'è niente che possa resistere alla gratitudine. Allora, ringraziate il Cielo ogni giorno fino a sentire che tutto ciò che vi accade è per il vostro bene. Ringraziate per ciò che avete e per ciò che non avete, per ciò che vi dà gioia e per ciò che vi fa soffrire. Anche infelici, dovete trovare un motivo per ringraziare. È così che alimenterete in voi la fiamma della vita. "

lunedì 22 dicembre 2014

Silenzio (Il) - essenza della Divinità / Silence - essence of the Divine / Stille - Essenz der Gottheit

"Il saggio al quale porrete la domanda: «Che cos'è Dio?» manterrà il silenzio, poiché a questa domanda si può rispondere unicamente col silenzio. Solo il silenzio, il vero silenzio, riesce a esprimere l'essenza della Divinità. Dire che Dio è amore, saggezza, potenza, giustizia... è vero, ma queste parole non captano nulla del Suo infinito, della Sua eternità, della Sua perfezione. Non si può conoscere Dio parlando di Lui o ascoltando qualcuno che ne parla; Lo si conosce sforzandosi di entrare in se stessi per raggiungere quella regione che è appunto il silenzio.
Il silenzio è la regione più elevata della nostra anima e, nel momento in cui noi raggiungiamo questa regione, entriamo nella luce cosmica. La luce è la quintessenza dell'universo. Tutto ciò che vediamo intorno a noi, e anche ciò che non vediamo, è attraversato dalla luce, è impregnato di luce. Lo scopo del silenzio è appunto la fusione con quella luce viva e potente che permea tutta la creazione. Quando ci fondiamo con quella luce, non ci chiediamo più che cos'è Dio, e ancor meno se Egli esiste."

domenica 21 dicembre 2014

Inverno - sotto l'influsso di Gabriel, arcangelo di Iesod / Winter - under the influence of Gabriel, archangel of Yesod / L’hiver - sous l’influence de Gabriel, archange de Iésod / Winter - unter dem Einfluss von Gabriel, dem Erzengel von Jesod

"Il 21 dicembre ha luogo il solstizio d'inverno. Questo avvenimento è posto sotto l'influsso di Gabriel, l'arcangelo di Iesod, la sefirah della Luna. Gabriel significa “Dio è la mia forza”. Qualche giorno dopo, il 25 dicembre, si celebra il Natale, la nascita del Cristo.
L'arcangelo Gabriel dirige le forze che hanno la proprietà di condensare la materia, ed è per tale ragione che simbolicamente egli presiede alla nascita dei bambini. Cos'è infatti una nascita? Il passaggio dall'invisibile al visibile, dall'immateriale al materiale. Ed è la Luna, principio femminile per eccellenza, che svolge un ruolo essenziale in tutte le forme di incarnazione, sia quelle del piano fisico sia quelle del piano spirituale.
Durante l'inverno, quando le notti sono più lunghe e la vita della natura rallenta, le condizioni sono meno propizie alle manifestazioni esteriori e più favorevoli alla vita interiore: l'uomo è naturalmente portato a entrare in se stesso per preparare la nascita di quel bambino di luce che certe tradizioni hanno simboleggiato con una perla. La perla, che viene dal mare, è, come il mare stesso, in relazione con la luna. Sull'Albero sefirotico, l'ostrica perlifera è Iesod, la regione che nel corpo cosmico rappresenta gli organi genitali. È lì che la perla deve formarsi. Quella perla rappresenta la quintessenza più pura dell'amore. L'ostrica perlifera è il principio femminile che mette al mondo una perla: il bambino divino."

sabato 20 dicembre 2014

Vita attuale - ricordarsene in una prossima incarnazione. Un metodo / Remembering - our current life in a future incarnation / Methode - um sich in einer nächsten Inkarnation an sein heutiges Leben zu erinnern

"«Sono sicuro di essere già venuto sulla terra – mi hanno detto alcuni – e so che ci tornerò. Non ho però alcun ricordo delle mie esistenze precedenti, e vorrei non dimenticare del tutto quella attuale. Esiste un metodo per ricordarsi di certe esperienze fatte e di certe persone incontrate?»... Sì, esistono dei metodi, e per coloro che lo desiderano posso indicarne almeno uno.
Prendete come punto di partenza una montagna, ad esempio, o qualcosa che resisterà all'usura del tempo. Può trattarsi anche di un monumento noto a livello mondiale, poiché anche se un giorno venisse distrutto, ne rimarrebbero delle riproduzioni in qualche libro. Guardate spesso quella montagna o quel monumento e dite a voi stessi: «Quando mi capiterà di vederlo di nuovo in una prossima vita, voglio che certi avvenimenti della mia vita attuale mi tornino alla memoria». Creerete così un legame tra voi e quella montagna o quell'edificio. Imprimerete un cliché che continuerà a lavorare in voi, e quando vi reincarnerete ritornerete con quello stesso cliché. Nel momento in cui avrete sotto gli occhi la montagna o il monumento davanti al quale vi eravate concentrati, quel cliché risveglierà la memoria degli avvenimenti della vostra vita che avevate via via registrato."

venerdì 19 dicembre 2014

Verità e metodi - di un insegnamento spirituale sono validi per l'eternità / Truths - and the methods of a spiritual teaching are valid for all time / Wahrheiten und Methoden - einer geistigen Lehre sind für die Ewigkeit gültig

"Il valore di un insegnamento spirituale sta nel fatto che – quali che siano gli avvenimenti che si verificano nel mondo – i metodi che dà sono validi per l'eternità: come acquisire il dominio di sé, come ricevere la luce, come entrare in armonia con tutte le forze benefiche e vivificanti dell'universo... Tutto questo rimarrà per sempre. Che vi sia la guerra o la pace, che siate poveri o ricchi, che abbiate una famiglia e degli amici oppure siate soli e abbandonati da tutti, i vostri bisogni più profondi rimarranno gli stessi: avrete sempre un corpo fisico, un cuore, un intelletto, un'anima e uno spirito che dovrete nutrire per avvicinarvi sempre più al vostro Padre celeste che vi ha creati a Sua immagine. Allora, cercate di non trascurare nessuna delle verità e nessuno dei metodi che vi vengono dati. "

giovedì 18 dicembre 2014

Entità luminose - il saggio è attento al loro passaggio / Entities of light - the sage is alert to when they are passing by / les Entités lumineuses - le sage est attentif à leur passage / Lichtwesen - der Weise achtet auf ihr Kommen / Las Entidades luminosas - el sabio está atento a su paso

"Le entità luminose si trattengono unicamente accanto agli esseri che vibrano all'unisono con loro; ecco perché, per la maggior parte degli esseri umani, la pace, l'ispirazione e la gioia sono solo attimi estremamente fugaci. Per farli durare, dobbiamo imparare a offrire a quelle entità le condizioni di cui esse hanno bisogno e preparare tutto il nostro essere non solo per riceverle, ma anche per trattenerle.
Da dove provengono la pace, la luce e la gioia che emanano dal saggio? Anche se egli non chiude gli occhi davanti alle manifestazioni del male nel mondo e alle sofferenze che ne derivano, rimane sempre attento al passaggio delle entità luminose e le accoglie, offre loro una dimora in se stesso. Sarebbe cosciente di offendere il Cielo se lasciasse perdere le ricchezze e le benedizioni che Esso riversa ogni giorno. La grande debolezza degli umani non è quella di essere vulnerabili, sensibili al male, ma di continuare a rimuginare tutto ciò che è negativo. "

mercoledì 17 dicembre 2014

Sole dell'amore (Là dove il) - non tramonta mai / Love - seeking the place where its sun never sets / l’Amour - chercher le lieu où son soleil ne se couche jamais / El Amor - buscar el lugar dónde su sol no se pone nunca

"Volete conservare quella sensazione di pienezza che l'amore vi dà? Cercate di non dipendere più dalla presenza fisica di coloro che amate. Che il loro allontanamento sia o meno volontario – e anche se a strapparveli fosse la morte – voi sarete in grado di sfuggire al vuoto creato dalla loro assenza, se vivrete nell'unico mondo veramente reale: il vostro mondo interiore con il quale siete una cosa sola. Non appena uscite dal vostro mondo interiore, fatalmente gli esseri e le cose possono sfuggirvi e voi siete alla mercé degli avvenimenti.
Sapete forse per quanto tempo gli esseri ai quali vi siete attaccati rimarranno accanto a voi? No, e in un modo o nell'altro dovete aspettarvi di essere un giorno fisicamente separati da loro. Perciò, sforzatevi di situare la vostra coscienza nelle regioni elevate dove le circostanze non hanno alcuna presa su di voi, là dove il sole dell'amore non tramonta mai. Lanciatevi nella luce di quell'eterno sole. Fino a quando coloro che amate sono dentro di voi, nessuna forza al mondo potrà portarveli via."

martedì 16 dicembre 2014

Prova (Una) - può dirsi terminata quando possiamo rallegrarcene / Ordeals - are over when we can rejoice in them / Prüfung - ist beendet, wenn wir uns über sie freuen können

"Voi potete accettare una prova, potete comprenderla, ammettere che sia inevitabile, ma allo stesso tempo provare amarezza, tristezza, rimpianto: pensate che sarebbe stato molto meglio non doverla subire! In tal caso dite a voi stessi che quella prova non è ancora terminata.
Quando allora una prova può dirsi terminata? Quando siamo in grado di rallegrarcene. Sì, rallegrarcene! È possibile che in apparenza essa non ci abbia dato nulla, ma che anzi ci abbia fatto perdere molte cose, perfino degli esseri a noi cari. Eppure, dopo quella prova, viene un giorno in cui sentiamo che la nostra luce, il nostro amore e la nostra forza sono aumentati, e che siamo abitati da una pace e una gioia che prima non conoscevamo. Allora, e soltanto allora, possiamo dire che la prova è terminata."

lunedì 15 dicembre 2014

Poesia - è inseparabile dalla vita / Poetry - never separate it from life / Poesie - vom Leben nicht zu trennen / La Poesía - no separarla nunca de la vida

"Perché lasciare la poesia a coloro che la scrivono? Essere poeti significa per prima cosa creare la poesia nella propria vita sforzandosi di introdurre in essa la purezza, la luce, l'amore, la gioia. È questa la poesia che si ha bisogno di sentire e respirare nelle creature, qualcosa che armonizza, che vivifica...
La vera poesia è inseparabile dalla vita. Allora, cercate di diventare ogni giorno più vivi. È così piacevole incontrare delle creature nelle quali si sente che tutto è animato, caloroso, luminoso! Si ama un albero perché dà frutti, si ama una sorgente perché l'acqua zampilla cantando, si amano i fiori per i loro colori e i loro profumi... Allo stesso modo si amano le creature che si aprono per donare qualcosa di chiaro, luminoso, profumato, melodioso. Imparate a coltivare in voi questo stato di zampillio, di irradiamento. Abituatevi a strappare dal vostro cuore alcune particelle vive per inviarle agli altri... e saprete cosa significa vivere nella poesia."

domenica 14 dicembre 2014

Responsabilità - delle quali dobbiamo prendere coscienza / Responsibilities - which we must be aware of / Verantwortungen - derer man sich bewusst werden muss


"In qualunque campo, sia esso politico, sociale, scientifico, religioso o morale, si sente parlare di responsabilità. Presidenti, ministri, generali, direttori, genitori, professori ecc. sanno bene di avere delle responsabilità. Moltissimi esseri umani e avvenimenti dipendono da costoro, dalla loro condotta e dalle loro decisioni. In realtà, però, la nozione di “responsabilità” si estende molto oltre, poiché tutte le creature esistenti sono vincolate tra loro e si influenzano a vicenda. È così che ciascuno esercita un'influenza sugli altri, non solo con le proprie azioni, ma anche con i propri pensieri e sentimenti.
Qualunque cosa facciano, gli esseri umani sono responsabili. Essi però lo ignorano o, pur sapendolo, non ne tengono conto a sufficienza, ed è questa la ragione per cui vi sono tante sofferenze nel mondo. Perciò se volete manifestarvi come esseri utili e benefici, sforzatevi di considerare ogni vostra attività come un'occasione per elevarvi spiritualmente. Anche se vi sembra che ciò che fate non produca alcun effetto, sappiate che in realtà, da qualche parte, non si sa dove, c'è sempre qualcosa di buono che si risveglia e riceve un impulso."

sabato 13 dicembre 2014

Divinità - dobbiamo vederla in ogni essere / Divinity - that we must see in each being / Gottheit - die wir in jedem Wesen sehen sollen

"A un Maestro spirituale non interessa molto sapere come sono gli esseri. Ciò che egli si sforza di vedere, sono le divinità che quegli esseri diverranno un giorno. Ogni volta che li incontra, pensa a quella scintilla divina profondamente nascosta in loro, e che attende il momento in cui essi le daranno finalmente la possibilità di manifestarsi. Ecco la più alta espressione dell'amore: sapersi legare alla scintilla divina presente in ogni creatura, per alimentarla e rafforzarla.
Come sarebbero diverse le relazioni tra gli esseri umani se questi, incontrandosi, potessero pensare che l'uomo o la donna che hanno di fronte è il depositario di una scintilla scaturita dal fuoco divino! Anche in un criminale occorre cercare quella scintilla per cercare di rianimarla. Non sempre questo è possibile, ma si deve almeno tentare. Non sempre si sa perché certi esseri si siano lasciati trascinare su una brutta china, e neppure si sa cosa potrà un giorno risanare e rianimare improvvisamente la scintilla in loro. Ecco perché non va mai dato un giudizio definitivo su nessuno. "

venerdì 12 dicembre 2014

Lacrime - ve ne sono di preziose che è auspicabile conservare / Tears - there are precious ones that we should keep / les Larmes - il y en a de précieuses qu’il est souhaitable de conserver / Tränen - es gibt kostbare, bei denen es wünschenswert ist, sie aufzubewahren

"Le lacrime vengono generalmente associate al dolore, ma in realtà qualunque emozione può provocare lacrime. E poiché le emozioni sono di vario genere, di vario genere sono anche le lacrime. Vi sono lacrime di dispiacere, di collera, di stizza, e vi sono anche lacrime di commozione, di gioia, di meraviglia. A far sì che i nostri occhi si riempiano di lacrime possono essere un paesaggio, un poema, un dipinto o una musica, ma anche certi comportamenti umani quando sono particolarmente belli e nobili. E quanti mistici, descrivendo le proprie esperienze, hanno parlato delle lacrime provocate dall'estasi!
Nella misura in cui liberano da una certa tensione interiore, le lacrime – qualunque origine abbiano – hanno una loro utilità. Ovviamente, però, le lacrime di gioia e di meraviglia sono le più benefiche. Allora non asciugate quelle lacrime col dorso della mano, poiché sono preziose. Il Maestro Peter Deunov consigliava di raccoglierle in un panno pulito e di conservarle con cura, poiché quelle lacrime possiedono una sorta di potere magico. Lasciate che le lacrime di stizza, di dispiacere e di collera si asciughino – non sono che un po' d'acqua salata – ma conservate le lacrime che sono state strappate alle profondità della vostra anima."

giovedì 11 dicembre 2014

Anima umana - minuscola parte dell'Anima universale / Soul (human) - a tiny part of the universal Soul / Menschliche Seele - winziger Teil der Universalseele /

"Per avere nozioni esatte sulla natura e sulle attività di quel principio spirituale che viene chiamato “anima”, per prima cosa è necessario prendere coscienza che essa non è racchiusa nel nostro corpo fisico: l'anima si estende molto al di là di esso e, pur continuando ad animarlo, viaggia per visitare le regioni più lontane dello spazio e le entità che le popolano. L'anima che dimora in ogni essere umano è infatti una parte minuscola dell'Anima universale, e si sente così limitata, così stretta dentro quel corpo, che il suo unico desiderio è quello di dilatarsi nello spazio per fondersi nell'immensità alla quale appartiene. Un altro errore è credere, come si fa generalmente, che l'anima stia tutta intera nell'essere umano. In realtà non è così; solo una piccolissima particella della sua anima dimora in lui; la quasi totalità dell'anima rimane esterna a lui e conduce una vita indipendente nell'oceano cosmico.
La nostra anima dunque supera di molto ciò che di essa possiamo immaginare: la parte dell'Anima universale che è in noi tende senza sosta verso l'immensità, verso l'infinito. "

mercoledì 10 dicembre 2014

Ricchezze - siano esse materiali o spirituali, per conservarle dobbiamo farne beneficiare gli altri / Riches (material and spiritual) - in order to keep them, enable others to benefit from them / les Richesses matérielles et spirituelles - pour les conserver en faire bénéficier les autres / Materielle und spirituelle Reichtümer - um sie zu bewahren, muss man die anderen daran teilhaben lassen / Las Riquezas materiales y espirituales - para conservarlas, hacer que se beneficien los demás

"In apparenza, sulla terra non si vedono che ingiustizie. Gli uni hanno tutto: salute, bellezza, ricchezza, talenti, virtù... e altri pochissimo. In realtà, però, di quel che gli esseri umani hanno ricevuto alla nascita niente è stato dato loro per caso o in modo arbitrario. Essi hanno lavorato nelle altre loro incarnazioni per ottenere tutto ciò che possiedono oggi, e questo si riferisce sia al piano materiale sia ai piani psichico e spirituale: la Giustizia cosmica ha distribuito loro i doni equivalenti agli sforzi che hanno compiuto.
Tutto ciò che possediamo è dunque la conseguenza di numerose vite di sforzi. Ma attenzione, tutto questo non ci è dato definitivamente. Per conservarlo nelle prossime incarnazioni, sta a ciascuno servirsene ragionevolmente e soprattutto farne beneficiare gli altri. Tutti i doni che abbiamo ricevuto alla nascita, dobbiamo farli fruttificare, e il modo migliore per farli fruttificare consiste nell'utilizzarli non solo per noi, ma anche per aiutare gli altri cercando di facilitare la loro evoluzione."

martedì 9 dicembre 2014

Buone condizioni - vegliare a non lasciarsele sfuggire / Good conditions - be careful not to let them pass you by / les Bonnes conditions - veiller à ne pas les laisser passer / Gute Bedingungen - darauf achten, sie nicht vorbeigehen zu lassen / Las Buenas condiciones - estar atentos para no dejarlas pasar

"Quando si trovano immerse all'improvviso in situazioni inestricabili, quante persone prendono coscienza della propria ignoranza, della propria debolezza e impotenza di fronte agli avvenimenti, e dicono a se stesse: «Se avessi saputo!...» Avrebbero potuto sapere, perché a un certo punto erano state date loro le buone condizioni per imparare, esercitarsi e rafforzarsi, ed esse ne erano coscienti; tuttavia hanno trascurato quelle condizioni: abbandonare le vecchie abitudini richiede troppi sforzi, e altre attività, altri progetti le tentavano maggiormente. Ed eccole ora in un vicolo cieco!
Vi domanderete: «E se abbiamo lasciato passare quelle buone condizioni, ora è troppo tardi? Tutto è definitivamente perduto?» No, non è mai troppo tardi, il cammino della vita è lungo, infinito, e vi saranno date altre condizioni favorevoli in questa esistenza o in un'altra. Cercate allora di non lasciarvele sfuggire, perché non dobbiate dire una volta di più: «Se avessi saputo!...»"

lunedì 8 dicembre 2014

Vittorie su se stessi - attribuirle al Signore

La natura inferiore nell'uomo è talmente ostinata e coriacea che ogni vittoria che egli riporta su di essa è una vera prodezza. Tuttavia, anziché vantarsi di quella prodezza, egli deve rimanere modesto. E per rimanere modesto, deve pensare che il merito non è suo ma del Signore, che gli ha dato il potere di dominare i suoi cattivi istinti. Perciò, ogni volta che riportate una vittoria su voi stessi, dite: «Non a me, Signore, ma al Tuo Nome va il merito». Altrimenti rischiate di cadere nelle trappole dell'orgoglio, e si sa in quali vertiginose cadute sono stati trascinati tanti orgogliosi. E quando ricevete dei complimenti per aver agito bene o per aver fatto un buon lavoro, dite ancora: «Non a me, Signore, ma al Tuo Nome va la gloria». Poiché facendo il vostro elogio, può accadere che involontariamente – o talvolta volontariamente! – gli altri vi tendano dei tranelli: rischierete di prendere le loro parole troppo seriamente, vi crederete già arrivati in cima, il che è pericoloso per il vostro sviluppo interiore poiché avete sempre dei progressi da fare. Non è per la nostra gloria, ma per la gloria di Dio che dobbiamo sempre lavorare, poiché in quella impersonalità ci avviciniamo al nostro Sé superiore. La vera gloria dell'essere umano è la gloria di Dio.

domenica 7 dicembre 2014

Parole di verità - alle quali non sfuggiremo mai

Tutte le parole di verità che avete letto o sentito pronunciare riaffioreranno un giorno alla vostra coscienza; anche se le avete trascurate, perché al momento pensavate di avere preoccupazioni più importanti o perché non vi erano gradite, quelle parole si imporranno a voi poiché possiedono una forza: la forza data dalla luce. A vostra insaputa esse si sono incise nel vostro subconscio dove fanno il loro percorso e, prima o poi, quando meno ve lo aspetterete, in occasione di un incontro o di un avvenimento, emergeranno davanti a voi, e non potrete sfuggire loro. Direte: «Ma allora quelle parole di verità non ci lasceranno mai in pace?» Tutto dipende da ciò che intendete per “pace”. Se chiamate “pace” la possibilità di dare libero corso senza discernimento ai vostri pensieri, sentimenti e desideri, non stupitevi se alcune verità che avete sentito presso un saggio, un Iniziato, verranno ad avvertirvi che vi state smarrendo. Quelle verità vi pungeranno anche un po', vi morderanno, vi tireranno i capelli: in questo senso, è vero, non vi lasceranno tranquilli. Ma se le accetterete e prenderete la direzione giusta, non assaporerete altro che la pace e la gioia.

sabato 6 dicembre 2014

Elisir - della vita immortale

Anche quando gli esseri umani hanno smesso di credere agli dèi che nei loro banchetti si nutrivano di nettare e ambrosia, non hanno però mai smesso di interessarsi alla ricerca di un elisir, di una bevanda dell'immortalità, e questo avviene ancora oggi. In realtà quell'elisir è diffuso ovunque, nella terra, nell'acqua, nell'aria e soprattutto nei raggi del sole. È dunque là che possiamo raccoglierlo, imparando a utilizzare con saggezza e amore tutto ciò che il Creatore ha messo a nostra disposizione nella natura. È comprensibile che ciascuno voglia mantenersi in vita e in salute il più a lungo possibile, ma la vocazione dell'essere umano non è quella di rimanere all'infinito sulla terra; prima o poi dovrà lasciare il suo corpo fisico. Si dice che “muore”, ma in realtà continua a vivere: con il suo spirito, egli è vivo. Se aspira all'immortalità, è perché nel profondo ha l'intuizione di essere immortale. È però nel suo spirito che egli è immortale, e non nel suo corpo fisico. La coscienza dell'immortalità, così come la coscienza dell'eternità, è per l'uomo una conquista della vita spirituale. Allora, impari a dare alle proprie attività quotidiane una dimensione più vasta, un significato più elevato, e a poco a poco riuscirà a dissetarsi alle sorgenti della vita eterna.

venerdì 5 dicembre 2014

Valore (Il) - di un essere non lo si misura dai suoi successi / Worth of a person - cannot be measured by their successes / Wert - eines Menschen, wird nicht an seinen Erfolgen gemessen

"Chi prova il bisogno di lavorare per il bene dell'umanità non si domandi se riuscirà o fallirà, poiché tale domanda introduce in lui un'esitazione, un dubbio che lo frena nel suo slancio. Deve lavorare, tutto qui. La storia dei popoli ci insegna che non si può esprimere un giudizio sul valore degli esseri prendendo come solo criterio i loro successi o i loro fallimenti. Quelli che hanno avuto successo non necessariamente sono i più grandi, e quelli che hanno fallito non sono di minore elevatezza. Il loro esempio ha nutrito lo slancio di una moltitudine di altri esseri: sono stati come una semenza, come un lievito; un giorno l'obiettivo verrà raggiunto e ancor meglio di quanto potessero sperare.
Ogni creatura viene sulla terra con una determinata missione e, spesso, coloro che sono incaricati delle più grandi missioni sono destinati a fallire, almeno in apparenza. Essi però hanno preparato il terreno – che è la cosa più difficile – per altri che, beneficiando dei loro sforzi, riusciranno. Perciò, quelli che riportano successi devono pensare con riconoscenza a tutti gli uomini e le donne che prima di loro hanno lavorato affinché quei successi fossero possibili. Quegli uomini e quelle donne hanno fatto dei sacrifici, a volte sono stati anche vittime, ma è possibile che ritornino in un'altra vita per raccogliere il frutto del proprio lavoro."

giovedì 4 dicembre 2014

Riparare ai propri errori - solo questo può liberare chi è colpevole / Amends (making) for one’s mistakes - is the only way for the guilty to be freed / Wiedergutmachung seiner Fehler - nur sie kann den Schuldigen befreien / Reparar sus faltas - el único modo para el culpable de liberarse

"È bene che chi ha agito male riconosca il proprio errore e se ne penta, ma non è sufficiente. Anche se i rimorsi a volte accompagnati dalle lacrime sono una specie di purificazione, per essere perdonati è necessario riparare.
Avete fatto un torto a qualcuno e andate a presentargli le vostre scuse. Se egli le accetta va benissimo, ma vi rimane ancora da riparare ai danni: soltanto allora sarete liberi. Dire a chi avete danneggiato: «Sono dispiaciuto, perdonami...» non è sufficiente, e la legge divina vi perseguirà finché non avrete riparato al male che avete commesso. Direte: «Ma visto che la persona che ho danneggiato mi perdona...» No, non si può risolvere la questione tanto facilmente, poiché una cosa è la persona, altra cosa è la legge. La persona vi ha perdonato, d'accordo, ma la legge però non vi perdona: vi perseguirà fino a che non avrete riparato. Ovviamente chi perdona dà prova di nobiltà e generosità, ma il perdono non risolve la questione: il perdono libera le vittime, coloro che sono stati maltrattati, danneggiati, ma non libera i colpevoli. Per liberarsi, il colpevole deve riparare."

mercoledì 3 dicembre 2014

Gioia - privilegio della nostra natura divina / Joy - privilege of our divine nature / Freude - Privileg unserer göttlichen Natur

"Affinché la gioia non vi abbandoni più, sforzatevi di elevarvi più spesso che potete fino alle regioni dell'anima e dello spirito. Solo l'anima e lo spirito hanno il potere di farvi vivere nello spazio infinito e nell'eternità. A quel punto, anche se foste colpiti da un male, anche se doveste soffrire, provereste ancora gioia.
La sofferenza e la gioia... Direte che non è possibile vivere contemporaneamente due stati d'animo così contraddittori. Sì invece, è possibile. Perché? Perché noi siamo fatti di due nature: una natura puramente umana, che è debole, vulnerabile, e che percepisce sempre in modo doloroso la minima contrarietà, il minimo ostacolo, la minima perdita; e una natura superiore, che nessun male può raggiungere poiché vive in un'eterna luce, un'eterna felicità. Se tutto ciò che vi accade imparerete a osservarlo dal punto di vista della vostra natura superiore, finirete anche per scoprire che la tristezza e il dispiacere sono una specie di limo fertile di cui possono nutrirsi gli alberi e i fiori del vostro giardino interiore per svilupparsi."

martedì 2 dicembre 2014

Silenzio (Il) - riparatore / Silence - recharges our batteries with pure energies

"Resi liberi dai compiti materiali più faticosi grazie all'invenzione di macchine e apparecchi sempre più perfezionati, gli esseri umani dovrebbero avere tutte le condizioni per svilupparsi. E invece li si vede arrabattarsi, esaurirsi, come se si ritenessero in obbligo di adottare lo stesso ritmo delle loro macchine. È necessario per l'economia del paese, o almeno così pare... Allora, mentre l'economia prospera, essi finiscono negli ospedali e nei cimiteri.
Lascino pur funzionare le macchine, ma loro imparino a fermarsi per ricaricarsi di energie pure. Sì, di tanto in tanto, nel corso della giornata, occorre pensare a fare una pausa, smettere di muoversi, di parlare e anche di pensare. Altrimenti, è come lasciare aperti tutti i rubinetti dell'acqua, del gas e dell'elettricità: ben presto non rimane più nulla, tutta l'energia se ne è andata e i serbatoi sono vuoti. L'immobilità e il silenzio servono a riempire i serbatoi. Allora, non appena potete, fermatevi, chiudete gli occhi, fate il silenzio in voi e collegatevi alle sorgenti della vita e della luce. Fisicamente e psichicamente vi sentirete rigenerati e potrete rimettervi facilmente al lavoro."

lunedì 1 dicembre 2014

“Prendere” impoverisce - “dare” arricchisce / Taking - impoverishes, giving enriches / Nehmen macht arm - Geben macht reich /

"Si sentono continuamente persone lamentarsi del fatto che è stato loro sottratto questo, che si deve dar loro quest'altro, che nessuno le ama, che nessuno pensa a loro... E queste persone non solo si sentono povere e sole, ma hanno sempre paura di perdere qualcosa; allora si chiudono senza capire che è proprio quell'atteggiamento di chiusura a isolarle e a impoverirle ancora di più. Dimentichino un po' ciò che a loro manca, si rallegrino di ciò che hanno e imparino a lavorare con quello! Quando si ha la possibilità di abbracciare l'intero universo tramite il pensiero, e di comunicare con tutte le creature luminose che lo popolano, come ci si può sentire poveri e soli? Cos'altro occorre loro per comprendere che sono ricche e appagate, e che hanno anche di che donare agli altri?
Per arricchirsi è necessario aprirsi, donare. Chi prende si impoverisce e chi dà si arricchisce. Perché “dare” significa risvegliare in sé forze sconosciute che sonnecchiavano da qualche parte nelle profondità: quelle forze cominciano a scaturire, a circolare, e ci si sente talmente colmi da rimanerne stupiti. Ci si chiede: «Ma come è possibile? Ho dato, ho dato... e sono più ricco...». Sì, ed è questa la nuova vita!"